Lavoratori disperati, licenziamenti in programma in tutta Italia: dopo l’estate ti strappano il contratto davanti agli occhi
Dopo l’estate saranno centinaia i dipendenti che vedranno cancellare il loro contratto, la crisi economica si fa sentire prepotentemente.
Eppure alcuni esperti di economia sono convinti che l’estate sia il momento giusto per ripartire, per mettere il piede sopra l’accelleratore e trovare lo spunto che è mancato fino a questo momento. Invece in questa estate che ha faticato ad arrivare, ma che adesso sta facendo sentire tutto il suo peso, l’economia italiana sta accusando un duro colpo.
Purtroppo sono ancora molti i settori che risentono della perdita del potere di acquisto che stanno vivendo i cittadini non solo dell’Italia, ma dell’Europa intera. Ci si chiede ancora quando finalmente ci sarà una nuova partenza, ma attualmente la strada sembra essere ancora in salita.
Numero se aziende che sono dei veri colossi, ma che stanno accusando non poche problematiche in un mercato che deve trovare nuova linfa. Per far quadrare i conti cosa si può fare se non andare a ridurre le spese?
Il bilancio di ogni azienda vede la sezione spese estremamente affollata, un affollamento che non lascia scampo a chi vorrebbe avere dei risultati che siano incoraggianti. Come spesso succede il taglio avviene sul personale, non più una risorsa ma piuttosto un peso.
L’azienda è nettamente in crisi, ecco cosa succede
Nel corso delle ultime settimane abbiamo parlato di diverse aziende che sembrerebbero non poter essere toccate dalla crisi, che si trovano in un periodo difficile. Oggi tocca a 2.254 dipendenti di Alitalia a essere sulla soglia del baratro. La compagnia di volo da anni è in bilico e sembra non ci sia modo di trovare una soluzione diversa. A comunicare il disastro ci avrebbero pensato i sindacarti.
Ricordiamo che attualmente Alitalia e Alitalia Cityliner sono racchiuse nel nome di Ita Airways. Secondo quanto riportato dalle parti interessate non ci sarebbe alcun margine di contrattazione per una società che sarebbe già sotto amministrazione straordinaria.
Al momento non sembra esserci una via d’uscita
I più di 2000 dipendenti che saranno protagonisti della procedura di licenziamento verranno messi in cassa integrazione e potranno godere della misura fino al 31 ottobre 2024. Un misura che dovrebbe permettere a tutti di trovare una nuova collocazione. Ovviamente sono indignati i sindacati.
Quello che si chiede è innanzitutto una proroga, inoltre un incontro che avvenga il più presto possibile, almeno per avere una proroga per quello che riguarda la cassa integrazione. Il personale dovrebbe essere riassorbito, secondo i piani entro il 2025, ma è ancora tutto sul tavolo delle trattative.