Pensione in anticipo, chi ha cominciato a lavorare a quest’età può rimanere a casa quando vuole: la lista completa
Scopriamo cosa prevedono le norme in merito al pensionamento dei lavoratori precoci: quando si può smettere di lavorare e con quale assegno.
Controllate, quando ne avete tempo, il vostro resoconto contributivo INPS. Non sia mai che, essendo ormai passati diversi anni, vi sia sfuggito alla memoria quell’anno di contributi versati antecedente al vostro diciannovesimo compleanno.
Eh sì, perché quei 12 mesi di lavoro regolare, precedenti alla – diciamo così – “maturità”, possono valere parecchio in termini di anticipo previdenziale. Ma scopriamo meglio cosa ci dice la normativa attuale in merito. Sul portale INPS è possibile consultare, per avere le idee più chiare, la pagina dedicata alla “Pensione per i lavoratori precoci“.
Secondo quanto riporta l’Istituto, sono definiti “lavoratori precoci” coloro che hanno 12 mesi di contributi versati prima del compimento dei 19 anni. Questo primo ed essenziale requisito si deve sposare – al fine di poter accedere all’anticipazione pensionistica – con una ulteriore condizione: il perfezionamento, entro il 31 dicembre 2026, di 41 anni di contribuzione.
Ma non è tutto: vi sono infatti altri requisiti ed ulteriori condizioni che debbono essere considerate. Un ulteriore elemento indispensabile è quello di avere una anzianità contributiva che sia antecedente all’anno spartiacque stabilito dalla Riforma Dini, ovvero al 31 dicembre 1995.
I requisiti dei lavoratori precoci per andare in pensione
Riepilogando, quindi, si deve aver cominciato a lavorare sostanzialmente da minorenni e prima del 1996, al fine di poter pensare di beneficiare dell’anticipo pensionistico per i lavoratori precoci. Ma altre condizioni debbono comunque sussistere. Per la precisione, il lavoratore precoce deve trovarsi in una delle situazioni di seguito definite.
Egli deve ad esempio essere disoccupato perché licenziato, dimessosi per giusta causa o a seguito di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro; inoltre, l’indennità di disoccupazione percepita a seguito della perdita del lavoro deve essere terminata da almeno 3 mesi. In alternativa, egli deve essere considerato invalido con un punteggio superiore od eguale al 74%.
Quali condizioni per l’anticipo pensionistico
Una ulteriore opzione è quella per cui il lavoratore precoce assiste, da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con una disabilità grave o anche un affine o un parente di secondo grado se non v’è nessun parente diretto al di sotto dei 70 anni che possa accudirlo.
Infine, l’accesso all’anticipo pensionistico è consentito nel caso in cui il lavoratore precoce abbia svolto un lavoro usurante per almeno 7 anni negli ultimi 10 ovvero per almeno 6 anni negli ultimi 7. L’anticipazione previdenziale così ottenuta non prevede alcuna penalizzazione economica.