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Google, nuovi guai per chi è nato dopo questa data: fare una ricerca è più pericoloso di quanto pensi

Google - fonte_pexels - jobsnews.it
Google – fonte_pexels – jobsnews.it

Per coloro che sono nati dopo questa data sembra che con Google non siano finiti i guai, una ricerca è pericolosa più di quello che si possa credere. 

Google è sicuramente il più noto tra i motori di ricerca che vengono utilizzati in maniera quotidiana da quelli che sono gli utenti del web. Il più utilizzato per motivi di lavoro e anche di studio, è molto apprezzato per via del gran numero di possibilità che offre.

Ovviamente non ci si riferisce sono ed esclusivamente a Google come mezzo per poter compiere ricerche di ogni genere, ma anche come possibilità da sfruttare per inviare mail, conservare file, gestire i propri impegni e molto altro ancora. Insomma, un’offerta varia e molto complessa, che viene utilizzata in maniera differente a seconda di quelli che sono i propri bisogni.

Ma nel corso degli anni non sono state poche le polemiche che sono nate proprio nei suoi confronti e di quello che viene definito il suo algoritmo. Google lavora in maniera piuttosto invasiva su quelle che sono le ricerche e i contenuti che sono fruiti da ogni singolo utente.

Sembra che sia un modo per rendere la navigazione molto più piacevole, ma la realtà è che dietro ci sono delle questioni che preoccupano e non poco.

Ad essere minacciati sono i più giovani

Ce lo hanno ripetuto più e più volte, hanno cercato di lanciare l’allarme a più riprese ma fino a questo momento, forse, non ci si credeva abbastanza. Eppure ad essere messi in pericolo da un utilizzo incontrollato di internet sono proprio i giovanissimi.

Sembra che Alphabet e Meta avrebbero sottoscritto un accordo segreto per fare in modo di indirizzare le pubblicità dirette agli adolescenti di Instagram e YouTube, utilizzando Google per raccogliere i consensi. Insomma, un piano ben architettato che sembra però non piacere a molti.

Google - fonte_pexels - jobsnews.it-
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Il progetto è stato immediatamente bloccato

Sembra che il messaggio pubblicitario del progetto fosse originariamente orientato nei confronti dei giovani tra i 13 e i 17 anni, inoltre secondo quanto dichiarato dagli esperti ad elaborare il piano sia stato Mark Zuckerberg. Ma il progetto sarebbe stato subito bloccato.

“Proibiamo che gli annunci pubblicitari siano personalizzati per persone di età inferiore ai 18 anni, punto. Queste norme vanno ben oltre quanto richiesto e sono supportate da misure di sicurezza tecniche“, queste le dichiarazioni che arrivano dai vertici Google. Insomma una situazione piuttosto spinosa che probabilmente porterà ulteriori risvolti.