Lavoro, altro che mobbing: questo reato ora è ancora più grave | Se vivi questi episodi denuncia subito alle autorità
Lavoro, non è solo mobbing, questo reato è ancora più grave. Peccato che sia ancora poco conosciuto.
Non è facile non solo trovare un lavoro, ma più che mai uno che ci piaccia e corrisponda alle nostre capacità e sogni di vita. Tantissimi hanno avuto l’opportunità, decisamente ghiotta, di studiare, diplomarsi e laurearsi, oltre che di proseguire in specializzazioni. Grande è stata però l’amarezza, concluso il percorso di studi, di verificare l’impossibilità di trovare occupazione.
Dopo tante mail mandate senza risposta o colloqui conclusi il tanto odiato “Le faremo sapere“, è facile cadere nella rete di truffatori, che promettono lavoro e facili guadagni. In realtà è solo un modo per spillarci soldi. Talvolta però sono messe su piatto delle condizioni di lavoro molto difficili da sostenere, anche se siamo giovani e alle prime armi.
Non si parla solo, come nel caso della ristorazione, di lavorare nei weekend e nei giorni festivi, ma di superare di gran lunga il canonico orario lavorativo, senza percepire alcuno stipendio. Alcuni ragazzi poi, con la promessa del tanto agognato contratto a tempo indeterminato, vengono sfruttati da numerose realtà, con stage, anche non retribuiti.
Peccato che dopo averne affrontati tantissimi ed essersi dimostrati bravi, capaci e volenterosi, non vengono mai assunti, neppure a tempo determinato. Così, alla fine, portano a casa, quando sono fortunati, solo spiccioli, che non permettono loro di rendersi indipendenti e farsi una vita. Il punto è che non riescono a trovare il più delle volte una via di uscita e si accontentano pertanto di quel che hanno, anche se è poco, per paura di perderlo.
Lavoro, non solo mobbing
Non per nulla la crisi è fortissima e pensare di non avere più quei soldini in tasca o sul conto corrente, manda tutti quanti in tilt. La paura di non riuscire a pagare le spese, che affollano le nostre vite, è tantissima e ogni soldino guadagnato, anche se scarso, viene visto come oro. Il punto è che sovente tantissimi datori di lavoro, capendo il nostro grande bisogno di lavorare, se ne approfittano un po’ troppo.
Entrano in confidenza con noi. Inoltre capita che soprattutto nei momenti d sconforto, noi apriamo loro il nostro cuore rivelando i fatti nostri e problemi familiari. E loro, conoscendo così i nostri talloni d’Achille fanno leva su di essi, per tenerci maggiormente legati a loro. Il punto è che spesso non ce ne accorgiamo. Non si tratta mobbing e basta, ma di qualcosa ancora più grave e profondo, sebbene tu ancora non lo sai.
Lo stalking, diffusissimo anche in ufficio e non solo
Il mobbing, lo diciamo per dovere di cronaca, non è considerato un istituto di diritto penale, dal momento che, ad oggi, non è presente all’interno del Codice, in un articolo che lo disciplina. Se però il tuo datore di lavoro ti mette addosso ansia o paura coi suoi modi di fare o con quel che dice, puoi denunciarlo e lui può essere condannato.
Si parla in questo caso di stalking sul posto di lavoro, che può comunque andare a braccetto con il mobbing. Dunque, se sei vittima di un vero e proprio accanimento psicologico, mettiti immediatamente in contatto con un sindacato o con un legale. Saprà di certo cosa e come consigliarti, al fine di ottenere meritata giustizia.