Lavoro, se caschi prima di entrare in ufficio ti ricoprono di soldi: questi infortuni li denunci in un attimo | Richiedi il risarcimento
Se andando a lavoro cadi prima di entrare in ufficio ti devono comunque pagare. Puoi chiedere il risarcimento.
La sicurezza sul lavoro è un argomento molto più importante di quello che si possa credere. Sono in molti a sottovalutare la normativa a riguardo, che però parla molto chiaramente. Il lavoratore deve essere tutelato in ogni momento dello svolgimento delle sue mansioni lavorative e in alcuni casi anche prima e dopo il suo svolgimento.
A dare una sterzata netta sull’argomento sono state le regole sul sistema assicurazione obbligatorio antinfortunistico deciso nel 2000. A partire da quel momento, maggiore attenzione è stata riposta nei confronti di quella che comunemente viene definita sicurezza sul lavoro.
Si va quindi a regolare non solo la normativa per quello che riguarda gli infortuni che avvengono sul luogo di lavoro, ma anche nel tragitto tra casa e luogo di lavoro e viceversa. Una disciplina piuttosto contorta, non semplice da conoscere ma che determina quelli che sono i diritti dei lavoratori.
Offrire delle norme a riguardo era indispensabile. Gli infortuni sul lavoro sono una materia che interessa veramente a tutti e ovviamente, a seconda del settore di appartenenza si agisce in maniera differente.
Cosa dice la normativa sugli infortuni in itinere
Quello di cui si parla è un’estensione per quello che concerne la tutela offerta da Inail. Ad occuparsene è l‘articolo 12 del decreto legislativo n.38/2000 che appunto, avanza la prima definizione di infortuni in itinere. La regolamentazione è andata a stabilire che nel caso in cui ci si infortuni nel trafitto da casa a lavoro e viceversa, si ha il diritto di essere tutelati come in caso di infortunio sul lavoro.
L’assicurazione quindi, coprirebbe tali eventualità, fatta eccezione per il caso in cui ci siano stati deviazioni non necessarie e che sono del tutto indipendenti dal lavoro che si svolge.
Occorre tener presente i casi specifici
La normativa in questione è molto più articolata di quello che si possa credere. Ad esempio, non sono ammesse soste o deviazioni, salvo il caso in cui non sia espressamente previsto dal datore di lavoro. Si è tutelati anche nel caso in cui vi sia deviazione per accompagnare il proprio figlio a scuola.
Occorre poi considerare che viene valutata anche la necessità di utilizzare l’automobile, come alternativa ai mezzi pubblici. Una serie di eccezioni da valutare in maniera specifica, per comprendere se non si fa parte di una di esse. In ogni caso, è possibile chiedere l’opinione di un Caf o patronato.