Pensioni, la scelta del Governo cambia tutto: dal prossimo anno smettere di lavorare diventerà un lusso per pochi
La decisione del governo sembra cambiare tutto in prospettiva pensioni per il prossimo anno. Accedere all’assegno pensionistico potrebbe essere difficile per molti.
In queste prime settimane di settembre il governo di Giorgia Meloni ha dovuto mettersi al lavoro dopo la pausa estiva. Per loro era il momento di intervenire su moltissimi punti che sono rimasti in sospeso e che sono determinanti in prospettiva della legge di bilancio 2025. Semplice immaginare che quest’ultima sarà in buona parte dedicata alle pensioni.
Il sistema pensionistico italiano deve essere rivisto. Il vero problema è che purtroppo le indiscrezioni che arrivano da tutte le parti, non sembrano essere a favore degli italiani. La situazione economica in cui si trova l’Italia impone un intervento immediato, probabilmente si andrà ad intervenire proprio sugli assegni pensionistici.
Quello che si chiede di anno in anno è innanzitutto di aumentare gli importi delle pensioni, a partire da quelle minime, ma l’altra richiesta è quella di poter andare in pensione qualche anno prima.
Per poter permettere entrambe le richieste, ci vorrebbero delle risorse economiche che non siano quelle limitate che ha disposizione l’Italia. In una condizione di questo genere purtroppo le previsioni non sono rosee, probabilmente si andrà a intervenire con delle misure di contenimento. Cerchiamo allora di di capire quali sono le novità in vista.
Una riforma in linea con le necessità italiane
La verità è che le nascite pressapoco pari a zero o comunque molto basse rispetto agli anni passati finiscono per mettere in crisi un sistema pensionistico che avrebbe bisogno di nuova forza e di un intervento massivo nell’inserimento di nuovi lavoratori. Invece ci si trova sul filo del rasoio, l’equilibrio tra forza lavoro e pensionati sembra sempre essere precario.
Una situazione questa che mette in difficoltà l’Italia e che probabilmente destinerà alcune delle misure in scadenza al mancato rinnovo. Si discute in particolare per quello che riguarda la quota 41 e il prepensionamento.
Si potrebbe dire addio a pensione anticipata e prepensionamento
La pensione anticipata e il prepensionamento sono due le possibilità che hanno permesso a molte aziende di assumere nuovo personale. Peccato che dal prossimo anno potremmo anche dire addio. Per quello che riguarda la quota 41, si sta pensando a una possibilità di avere una versione più leggera, con la possibilità di andare in pensione non prima di aver versato di almeno 19 anni di contributi, andando a ridurre l’assegno pensionistico di una percentuale tra il 15% e il 30%.
Queste però non sono le uniche misure previste nel programma a cui il governo si sta attenendo. Si potrebbero valutare altre misure restrittive, come la sospensione dell’indicizzazione per inflazione delle pensioni, oltre a rendere più difficile l’accesso alla pensione anticipata. La proposta sarebbe quella di destinare il TFR ha dei fondi pensionistici esterni, che permetterebbero ai lavoratori di avere maggiori possibilità.