Lavoro, grandi novità per chi è in malattia: la Cassazione ha ribaltato la situazione con una sentenza senza precedenti
Si è reso necessario l’intervento della Corte di Cassazione per ribaltare la situazione di chi è in malattia, attenzione.
I permessi per malattia sono forse tra i più discussi in assoluto se si guarda al mondo del lavoro. Sappiamo bene che si tratta di un diritto del lavoratore a cui deve essere permesso di assentarsi dal posto di lavoro nel caso in cui abbia una qualsiasi problematica di salute.
Le discussioni avute a riguardo, sono ovviamente dovute alla presenza dei soliti furbetti che sono pronti ad astenersi dal lavoro, a volte inviando anche dei certificati di malattia piuttosto poco onesti. Ovviamente a dover svolgere il lavoro, anche di chi non c’è ci si ritrovano i colleghi, portati, per questo motivo a lamentarsi dal fatturato attuale.
Ovviamente nonostante sia ingiusto un comportamento di questo genere, per i datori di lavoro è impossibile non concedere tali permessi che devono, ovviamente, essere certificati dal proprio medico curante.
Quello che serviva era una nuova regolamentazione a riguardo, è indispensabile riuscire a dare delle regole ai lavoratori, affinchè i permessi siano effettivamente concessi solo nel caso in cui si sia veramente malati. Ecco allora cosa è importante sapere a riguardo e qual è l’ordinanza nello specifico.
Se ti assenti per malattia puoi fare solo alcune attività
Nel momento in cui il lavoratore si assenta per motivi di lavoro, deve sottostare a specifiche regole che si rivelano essere molto più stringenti di quello che in molti fanno. Ma a modificare la regolamentazione è stata l’ordinanza numero 23858 emessa dalla Corte di Cassazione.
L’ordinanza si sofferma su quelle che sono le attività che un lavoratore che si assenta dal lavoro può svolgere. Infatti la regola generale resta quella della possibilità di svolgere tutte quelle attività che comunque non pregiudicano la guarigione, ovvero ritardano il rientro in servizio.
In molti si salvano dal licenziamento
Prima dell’ordinanza il lavoratore che veniva sorpreso a svolgere un’altra attività nel periodo in cui si è in malattia poteva essere licenziato, indipendentemente da quelle che erano le faccende in cui veniva sorpreso. Ma invece la decisione della Corte di Cassazione ha cambiato veramente tutto.
In realtà non vi è alcun obbligo specifico a riguardo. Solo nel caso in cui il lavoratore venga sorpreso a svolgere delle attività che ne possono ritardare il rientro, allora è possibile che esso riceva una lettera di richiamo, ovvero il licenziamento. Una questione piuttosto spinosa, ma che aveva bisogno di specifica regolamentazione.