Conto cointestato o separato, il migliore da fare è solo questo: gli economisti non hanno alcun dubbio
Conto cointestato o separato, ecco qual’ è il migliore. Tutto quello da sapere in merito.
Con la situazione pazzesca che vige, soprattutto sotto il profilo economico, la questione denaro è più calda che mai. Se ne parla sempre e la cosa che balza all’occhio è che ce n’è sempre troppo poco. Non per nulla, le spese ogni mese sono sempre troppe, fra quelle fisse e variabili.
Gli stipendi sono troppo esigui e si cerca, come si può, di mantenere sé stessi e i propri cari. Tuttavia molto dipende da come conserviamo i nostri soldi, sia risparmiati che guadagnati. Dobbiamo vedere però se il nostro conto corrente sia conforme alle nostre esigenze e se non sia troppo oneroso. Può darsi che, quando lo abbiamo aperto anni fa, fosse vantaggioso, ma che poi non sia più stato tale.
Se le cose stanno così, contattiamo subito il nostro referente e chiediamo come possiamo risolvere la faccenda. Qualora non trovassimo soluzioni interessanti, possiamo cambiare istituto bancario, qualora ci si presentino condizioni più interessanti. Altra questione da mettere sul piatto è quella di aprire un conto cointestato o separato.
In realtà, non si tratta di qualcosa di poco comune, visto che, quando decidiamo di sposarci o iniziare una convivenza, tale quesito va preso in viva considerazione. Se siamo liberi professionisti, è bene attuare aggiornamenti mirati insieme al nostro commercialista di fiducia, valutando pro e contro della faccenda.
Conto cointestato, i suoi pro e i suoi contro
Lo dobbiamo fare, a maggior ragione, se lo siamo entrambi. Chiaramente, un’occhio di riguardo va dato soprattutto se abbiamo figli in comune e se decidiamo di unirci in matrimonio, optando per la separazione dei beni o meno. Insomma, la faccenda non è semplicissima, ma dobbiamo risolverla. Per fare un punto sulla situazione è bene conoscere la differenza che sussiste fra un conto cointestato e separato.
Nel primo caso i titolari sono due o più persone, fisiche o giuridiche che sono dotate tutte quante degli stessi diritti per quel che concerne la gestione del conto stesso. Dunque i correntisti possono versare i propri risparmi, nonché effettuare spese e vari pagamenti tramite bonifico, nonché riscuotere incassi e pagare pure le tasse.
Conto separato, più tutela ma più restrizioni
Tuttavia è bene sapere che un singolo cointestatario non può né prelevare né spendere soldi, senza il consenso degli altri cointestatari. Tuttavia c’è un escamotage che ci consentirebbe di far agire ogni cointestatario in modo più libero. Si tratta del conto cointestato a firma disgiunta, che permette a ogni cointestatario di agire sul conto corrente in modo del tutto autonomo.
Chiaramente qui si rischia, se le altre persone non sono affidabili, di trovarsi il conto svuotato a stretto giro, soprattutto se sono persone con le classiche mani bucate. Dunque, all’inizio conviene, se si vuole puntare su questo tipo di conto, sulla firma disgiunta. Se invece optiamo per quello separato, l’altra persona non può in alcun modo compiere alcuna operazione, salvo un permesso particolare, o una delega precipua, scritta di nostro pugno.