Legge 104, ora è ufficiale: puoi usufruire dei giorni di permesso anche in questo caso | Non serve più che siate parenti o sposati
Cambiano le regole della legge 104, adesso si può chiedere di assistere anche se non si è un parente. Ecco cosa cambia.
La legge 104 continua ad essere un argomento piuttosto spinoso per tutti gli italiani. Essa è nata con l’intento di andare a favorire coloro che fanno parte di una fascia della popolazione che svantaggiata rispetto a tutte le altre persone. In particolare, stiamo parlando della legge 104/1992 che è stata poi modificata dal d. lgs 105/2022.
Numerose sono le possibilità che possono essere sfruttate dalla persona disabile nei momenti in cui gode della legge 104. Sono moltissimi i settori in cui i vantaggi possono essere sfruttati a favore della persona disabile. Ovviamente per poterne beneficiare è indispensabile aver ottenuto la valutazione dalla commissione medica, la quale ha segnato una certa gravità per quello che riguarda l’handicap della persona.
I cittadini disabili, su cui interviene la legge 104, possono ad esempio non provvedere a pagamento del bollo auto, oltre a una serie di sgravi fiscali e infine riuscire anche ad avere delle agevolazioni per quello che riguarda le automobili generali e le spese mediche.
Ma il beneficio maggiore che si può avere dalla 104 la possibilità di avere per tre giorni al mese un parente che chiedendo un permesso sul posto di lavoro, può provvedere a prendersi cura della persona disabile. Il datore di lavoro che non primo momento anticipa i soldi per quei giorni in cui il lavoratore è assente al lavoro, si li vede poi restituire dall’Inps stessa. Proprio in merito a queste giornate sembra che le regole stiano per cambiare.
Occorre migliorare la cooperazione tra attività lavorativa e vita privata
La possibilità di godere di 3 giorni di permesso al mese per assistere la persona disabile, permette a chi ha nella nella cerchia dei propri cari una persona problematica, la possibilità di riuscire a organizzare al meglio le attività lavorative e la vita privata.
Quello che però occorre chiarire in quali casi è possibile beneficiare di questi permessi. In linea di massima possono ottenere i diritti derivanti dalla 104 coloro che sono legati in linea diretta da un rapporto di parentela con il malato, ovvero il coniuge. Una dicitura che però non sembra rendere giustizia ad alcune casistiche che si possono verificare.
Posso assistere un amico insultando i permessi della legge 104?
L’esistenza di quelle che chiamiamo coppie di fatto, ovvero di coloro che convivono e che hanno i rapporti affettivi, ma non sono sposati, ha fatto in modo che si andasse a modificare la regola quindi a tutti gli effetti attualmente la legge ci dice che è possibile utilizzare i tre giorni di permesso al mese anche nel caso in cui essi servano ad assistere il proprio convivente, indipendentemente dal tipo di rapporto che sussiste tra essi.
Quindi, in buona sostanza è sì possibile prendersi cura di un amico? Considerando che la legge parla solo ed esclusivamente di un elemento anagrafico e non affettivo, in buona sostanza sarà sufficiente abitare nella stessa casa per poter sfruttare il diritto.