Pensione di reversibilità, non ti spetta neanche un euro in questo caso: ora è deciso | La legge parla chiarissimo
La legge parla chiaro in merito e non ci sono dubbi sul fatto che in questo specifico caso non ti spetta alcuna pensione di reversibilità.
In queste settimane nelle prossime, il tema pensionistico sarà uno di quelli su cui gli addetti ai lavori continueranno a lavorare per modificare una disciplina che sembra aver bisogno di una revisione globale. Probabilmente alcune delle regole su cui si basano gli assegni pensionistici attuali sono ancora troppo basate su principi ormai passati.
Quando si parla di assegno pensionistico, non si pone l’attenzione solo su quelli che sono i pensionati che percepiscono quello che probabilmente viene chiamato assegno di vecchiaia, ma tutta una serie di modalità pensionistiche, per le quali sono state elaborate leggi specifiche. Tra le tipologie di pensioni di cui possono godere i cittadini italiani c’è quella di reversibilità.
Una lunga disciplina si occupa del come e quando l’assegno di reversibilità viene calcolato e chi ne ha diritto. Quando un pensionato viene a mancare, ci sono una serie di pratiche da dover sbrigare, tra cui quelle per l’ottenimento dell’assegno di reversibilità.
Nella maggior parte dei casi ad aver diritto a tale assegno il coniuge è rimasto in vita, ne può beneficiare un figlio solo nel caso in cui esso fosse disabile al 100% e faccia parte dello stesso nucleo familiare del genitore che è venuto a mancare. Ci sono però dei casi in cui anche se si presenta uno dei requisiti, non si ha diritto alla pensione di reversibilità.
Il calcolo e la domanda della pensione di reversibilità
A seconda del soggetto che provvede ad inviare la domanda per l’ottenimento dell’assegno di reversibilità, esso viene calcolato e concesso in una percentuale differente. Di base al coniuge è rimasto in vita viene riconosciuto un assegno di reversibilità pari al 60% della pensione percepita dalla persona defunta. Spetta invece al 70% nel caso in cui a beneficiario sia un solo figlio, l’80% sugli aventi diritto sono un coniuge o un figlio, ovvero due figli, si ha diritto infine al 100% nel caso in cui a procedere con la domanda sia il coniuge con due o più figli.
Per quello che riguarda la domanda essa può essere inoltrata rivolgendosi a un Caf di fiducia ovvero provvedendo in piena autonomia accedendo al sito di Internet Inps, collegandosi con le proprie credenziali di identità digitale, e quindi compilando l’apposita sezione.
Quando non si ha diritto all’assegno
Innanzitutto occorre chiarire che ci sono tipologie di assegni pensionistici, che non danno diritto ad ottenere la reversibilità nel momento della morte del soggetto. Ne sono un esempio gli assegni sociali, per i quali non è previsto alcuna reversibilità. Ma un’altra tipologia di impossibilità ad ottenere la reversibilità la sancita la Corte di Cassazione.
Con l’ordinanza numero 14. 287 del 22 maggio 2024, è stato sancito che il soggetto che a carico di una famiglia con diritto all’assegno di reversibilità, al momento del decesso non ha accesso a vedersi erogare il trattamento