Contanti, puoi girare al massimo con questi soldi in tasca: se ti beccano scatta subito la sanzione
Scopriamo quali sono i limiti d’uso del contante in Italia nel 2024, e cosa si rischia nel disattendere alle regole.
Oggi, lo si sa, viviamo in un mondo sostanzialmente “paperless“, ovvero senza carta. Ciò non significa semplicemente che stampa e archiviazione di documenti ormai sono attività obsolete.
La dematerializzazione è sostanzialmente pervasiva: ormai le bollette cartacee – di acqua, luce e gas – non arrivano più, sostituite dalla loro versione elettronica, inviataci direttamente sulla nostra mail. Persino il certificato di assicurazione dell’auto ormai non è più fisico, e lo si può mostrare su richiesta semplicemente aprendo il nostro smartphone.
Ma la scomparsa della carta ha impattato anche tantissimo sul modo in cui paghiamo beni e servizi. Anche nelle transazioni commerciali, infatti, l’uso della moneta cartacea è divenuto obsoleto, sostituito dai molto più comodi pagamenti digitali o – al limite – da bonifici che possiamo disporre direttamente tramite l’app della nostra banca.
Con l’entrata in vigore della norma che impone a tutti gli esercenti di dotarsi di un terminale POS, sono rimasti veramente in pochi coloro che – anche solo per un caffè – non tirino fuori, al momento del pagamento, il loro bancomat o la loro carta di credito.
I pagamenti in contanti nel 2024
Ciononostante, è ancora possibile, nel 2024, pagare qualcosa in contanti, e il tetto massimo di spesa consentito è piuttosto alto: 5.000 € per ciascun pagamento. E’ dal 1991 che i governi del nostro paese applicano dei limiti all’uso del contante, e va detto che – in questi ultimi 33 anni – non si è sempre cercato di ridurne l’utilizzo.
Se ad esempio nel 2002 il tetto all’utilizzo della moneta cartacea era fissato a 12.500 €, nel 2011 scese al minimo assoluto di 1.000 €, per poi variare verso l’alto e verso il basso ed assestarsi, oggi, a 5.000 €. Va infine ricordato che questo limite vale anche per le donazioni fra privati, ad esempio tra genitori e figli.
Le sanzioni previste
A prescindere dal fatto che molte spese pagate in contanti non godono di eventuali benefici fiscali – ci riferiamo in particolare ad alcune prestazioni sanitarie e ad interventi di ristrutturazione immobiliare -, nel caso si paghi in contanti un importo superiore ai 5.000 € si rischiano delle sanzioni piuttosto elevate.
La legge prevede infatti che se risultano transazioni (pagamenti o donazioni) effettuate tramite l’uso del contante, per importi compresi tra 5.000 € e 250.000 €, il pagante rischia una multa che va da 1.000 € a 50.000 €. Nel caso in cui, addirittura, si effettui un pagamento cash superiore ai 250.000 €, la sanzione va da 5.000 € a 250.000 €.