Pensione, ora puoi smettere di lavorare prima: ti basta fare questo semplice gesto | Una salvezza per alcuni
Finalmente una buona notizia, puoi smettere di lavorare prima e andare in pensione, una vera e propria salvezza per moltissimi.
Come ogni anno nel momento della Legge di Bilancio ecco che le pensioni diventano una delle novità più attese dell’anno intero. 2 sono le domande che costantemente ci si pone, da una parte ci si chiede se alcuni degli assegni subiranno un aumento, dall’altra parte ci si chiede se l’età pensionabile diminuirà.
In queste settimane sono molte le opzioni che a riguardo sono state avanzate, ma sembra sempre più probabile che sarà possibile chiedere il pensionamento molto in anticipo rispetto a quella che è l’età a cui oggi è possibile.
Attualmente per andare in pensione occorre aver raggiunto i 67 anni e versato 20 anni contributivi, salvo alcune eccezioni, come coloro che svolgono lavori usuranti, per cui andare in pensione è possibile in maniera anticipata. La nuova misura però, dovrebbe permettere di andare in pensione prima.
La misura era già stata introdotta nel 2024 e sarà confermata nel 2025. Si parla della celebre pace contributiva di cui tanto si è discusso e che era stata utilizzata già nel triennio 2019-2021. Cerchiamo allora di chiarire tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
A cosa serve la pace contributiva
La pace contributiva è una misura pensata per permettere al lavoratore di riscattare i periodi che rimangono scoperti dalla contribuzione previdenziale, indipendentemente da quello che è il motivo. Una possibilità di cui, però, possono beneficiare solo alcuni lavoratori e non può essere sfruttata da tutti.
Si tratta quindi di un validissimo strumento che permetterebbe ad alcuni lavoratori di andare in pensione prima di aver raggiunti gli anni contributivi necessari. Peccato che la possibilità non può essere sfruttata da tutti e il riscatto può avvenire solo nel caso in cui vi siano periodi non coperti da contribuzione obbligatoria.
Ecco chi ne può beneficiare
I periodi per cui è possibile chiedere un riscatto grazie alla pace contributiva sono quelli che vanno dal primo accredito fino al 31 dicembre 2023, quindi non è possibile riscattare anni precedenti. Inoltre la misura è applicabile solo a coloro che sono contributivi puri e non riguardano coloro che invece, hanno goduto dei benefici della Quota 103 e 41.
L’importo da versare per riscattare gli anni contributivi sono unicamente a carico del lavoratore che può decidere se pagare in un’unica rata o in 120 rate, con la seconda possibilità che può essere sfruttata solo se si vuole andare in pensione dopo i 10 anni di rate previsti.