Stipendio, in questi casi ti trattengono i soldi: il datore di lavoro deve farlo per forza | Non c’è proprio alternativa
Il tuo datore di lavoro ha il dovere di trattenerti i soldi. Ci sono casi in cui non può agire in nessun altro modo, ecco per quale motivo.
Ricevere un importo dello stipendio più basso rispetto a quello che ci si aspetta, in un momento non facile a livello economico è sicuramente un colpo al cuore. Se c’è un giorno nell’arco del mese che è il più atteso da tutti i dipendenti, sicuramente è quello del pagamento della paga.
Ma non sempre la riduzione dello stipendio è qualcosa che è voluta in maniera diretta dal datore di lavoro. Quest’ultimo in alcune specifiche occasioni è chiamato a trattenersi delle somme dalla busta paga e non può fare in maniera diversa.
Purtroppo a pagarne le spese è il dipendente che è chiamato, non solo ad affrontare un aumento dei prezzi dei beni di consumo e anche di prima esigenza, ma anche un taglio in busta paga.
Cerchiamo a questo punto di comprendere quando il datore di lavoro non può fare altro che procedere con un taglio del bonifico.
La legge ti tutela lo stipendio, ma non sempre è sufficiente
La legge interviene a favore dei dipendenti e cerca di proteggere il loro stipendio per fare in modo che essi, innanzitutto vedano compensato il proprio lavoro. In secondo luogo si vuole riuscire a dare al dipendente una vita che sia effettivamente dignitosa. Proprio per questo motivo sono stati imposti dei limiti alle misure con cui è possibile intervenire sullo stipendio e sottrarne una parte. La normativa specifica va a tutelare quelli che sono gli stipendi bassi, quelli che sono al di sotto della soglia, definita, “di povertà”.
Ci sono circostanze in cui il dipendente si può anche opporre all’intervento sul suo stipendio e in linea di massima è sempre possibile rivolgersi a un avvocato. Queste sono le misure previste per quello che riguarda una misura per la quale il datore di lavoro è chiamato a trattenere parte dello stipendio.
Un pratica che ti toglie parte del tuo denaro
Il caso in cui il datore di lavoro è chiamato a sottrarre parte dell’importo della busta paga al dipendente, è il pignoramento dello stipendio, che può avvenire solo nel rispetto di una precisa percentuale. Il datore di lavoro nel momento in cui riceve la comunicazione di pignoramento non può fare diversamente, se non togliere la parte interessata dal bonifico dello stesso. Si tratta di un pignoramento alla fonte che viene applicato nel momento in cui u creditore ottiene una sentenza giudiziaria per ottenere il pagamento di un debito e sia già avvenuta la pratica di prelievo forzato degli importi.
Un metodo per rientrare degli importi a credito, che può essere utilizzato dall’Agenzia delle Entrate e dai soggetti privati. La misura massima del pignoramento è di 1/5 dello stipendio se esso supera i 5 mila euro, 1/7 invece se la soglia è al di sotto di 5 mila euro.