La Camera dei Deputati sembra non avere dubbi: cambio epocale sull’orario di lavoro
Un cambio radicale per quello che riguarda l’orario di lavoro. A volere il cambiamento sarebbe la Camera dei Deputati.
La questione delle ore lavorative è da diverso tempo sul tavolo della discussione per il bisogno di trovare un punto di incontro tra quelle che sono le esigenze delle aziende e quelle del lavoratore stesso.
Troppo spesso si sente dire che i contratti che vengono stipulati sono troppo stringenti e sacrificanti, a tal punto che si finisce per diventare quasi intolleranti nei confronti del proprio luogo di lavoro. Nella prospettiva di una crescente attenzione nei confronti del welfare aziendale, si sta provvedendo a cercare una chiave di volta.
Riuscire a trovare una soluzione che permetta al lavoratore di operare per un giusto numero di ore non è semplice come invece, si può pensare. A questo punto possiamo quindi addentrarci su quelle che sono le novità in tema di orari di lavoro.
Questa volta ad intervenire a riguardo è la Camera dei Deputati.
La proposta che cambierà il modo di lavorare
La modifica dell’orario di lavoro all’interno delle aziende dovrebbe permettere di offrire ai lavoratori un modo di lavorare migliore, sicuramente meno stressante. Numerosi dovrebbero essere i vantaggi in merito a una riforma degli orari lavorativi, con la possibilità di migliorare anche quella che è la qualità della vita di ogni singolo cittadino. Sembra che si potrebbe addirittura ottenere una maggiore produttività e una serenità crescente nei dipendenti.
Un’efficienza operativa maggiore, con una netta riduzione delle assenze per malattie, il perfetto compromesso tra quelli che sono i bisogni del dipendente e quelli dei proprietari d’azienda. Guardo in prospettiva futura sembra che si possa ottenere finalmente il meglio dalla propria forza lavoro.
La proposta per andare a modificare gli orari di lavoro
Si parla di settimana corta, della possibilità di ridurre in maniera drastica quelle che sono le ore di lavoro. Attualmente per coloro che operano a tempo pieno, ci si assesta a 40 ore settimanali, come indicato anche dall’articolo 3 del Decreto Legislativo 66 del 2003. Quello che si chiede e che potrebbe addirittura potrebbe avere un risvolto notevolmente positivo sul lavoro è un contratto con 32 ore di lavoro e 4 giorni lavorativi a settimana.
La soluzione della settimana corta sembra essere la più ambita in questo momento, convinti che vi sia il bisogno di amministrare le proprie giornate. Molti gli stati in Europa che hanno già goduto dei benefici della settimana corta, adesso potrebbe toccare all’Italia.