Lo usi sempre in cucina ma purtroppo il Ministero della Salute l’ha richiamato: cosa ci hanno trovato dentro
Non sempre acquistare prodotti alimentari confezionati garantisce la sicurezza alimentare. Scopriamo cosa il Ministero proibisce di vendere.
Fortunatamente esistono sugli alimenti molteplici livelli di controllo, così che la nostra salute risulti tutelata al massimo livello. L’ultimo check sui prodotti commestibili venduti al dettaglio lo fa il Ministero della Salute, il quale assai spesso chiede il ritiro di prodotti considerati insalubri dai banchi della grande distribuzione.
Sul sito del Ministero è possibile consultare una pagina dedicata proprio ai richiami dei prodotti alimentari, pagina che – di giorno in giorno – viene aggiornata con nuovi annunci. In essa si specifica che gli operatori del settore alimentare, a seguito dei controlli a campione effettuati dalle ASL, in caso di rilievi critici su determinati alimenti, hanno l’obbligo di ritirare i prodotti dal mercato e di informare i clienti sulle problematiche riscontrate.
Se già venduti, l’operatore ha inoltre l’obbligo di richiamare tali prodotti, anche mediante apposita cartellonistica apposta nei punti vendita.
I rischi che si possono correre nel consumare prodotti richiamati sono principalmente di tre tipi: microbiologici, chimici e fisici. Nel primo caso significa poter contrarre malattie a causa di batteri, virus ed altri microorganismi; nel secondo, il rischio è legato ad alcune sostanze chimiche presenti negli alimenti che risultano particolarmente dannose per la salute; nel terzo ed ultimo caso, infine, sono alcuni agenti di natura fisica a generare rischi per il consumatore.
Gli ultimi richiami del Ministero
Ma quali prodotti sono stati recentemente richiamati dal Ministero della Salute?
Alla data in cui scriviamo, dall’inizio del mese di ottobre sono stati ritirati dal mercato 14 alimenti: 9 per rischio microbiologico, 4 per rischio chimico ed 1 per rischio fisico. Le tipologie spaziano molto: si va dalla carne di maiale, cruda o insaccata, ad alimenti esotici come i noodles, dalle spezie a prodotti di panetteria.
Le sostanze scoperte all’interno delle confezioni
Uno dei prodotti recentemente richiamati dal Ministero per elevato rischio chimico è lo zenzero in polvere, in particolare un determinato lotto prodotto dalla società Alì Babà. Ad allertare le autorità è stato il ritrovamento nei campioni analizzati di idrocarburi policiclici aromatici, ben oltre i limiti di tollerabilità.
Queste sostanze chimiche risultano essere dei potenti inquinanti, derivati dai processi di cottura ad alte temperature. I rischi per l’uomo sono legati al fatto che, a quanto sembra, alcuni di tali idrocarburi policiclici aromatici, come ad esempio il benzo(a)pirene, appaiono essere addirittura cancerogeni.