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Buoni fruttiferi postali, investire in questi ti porterà un piccolo tesoretto: aumenti il tuo capitale e fai felice tutta la famiglia

Insegna di Poste Italiane su strada.
Insegna di Poste Italiane – Depositphotos – jobsnews.it

Per coloro che non amano il rischio, i Buoni Fruttiferi Postali rappresentano una buona soluzione di risparmio. Scopriamo perché.

In un mondo che, giorno dopo giorno, ci presenta crisi, guerre e disastri continui, avere certezze su dove investire qualche piccolo risparmio diviene sempre più difficile.

Oggi, rispetto al passato, le opportunità d’investimento si sono certamente ampliate: ormai si può praticamente fare tutto da soli, anche semplicemente utilizzando qualche app sul nostro cellulare. Dai tradizionali titoli di stato alle più sofisticate criptovalute, tutto è ormai alla nostra diretta portata. Ma come essere sicuri di fare la scelta giusta? Si è veramente certi di aver ben ponderato tutte le variabili che impatteranno sui nostri investimenti, vista la complessità e l’interdipendenza dell’economia e della finanza contemporanee?

L’offerta finanziaria è aumentata, dicevamo, ma in un mondo sempre più nel caos, e dove è sempre più difficile prendere le giuste decisioni: non si sa veramente più che cosa potrebbe aspettarci dietro il prossimo angolo.

Per questo motivo, dopo anni di crisi finanziarie (e non solo), sono sempre di più gli italiani che ripiegano su soluzioni di risparmio decisamente tradizionali e non così rischiose, come i titoli di stato, i conti deposito, le polizze vita e i buoni fruttiferi postali.

La sicurezza dei Buoni Fruttiferi Postali

Così come i titoli di stato – BOT, BTP ed altre soluzioni – anche i Buoni Fruttiferi Postali (BFP) rappresentano da sempre il “rifugio sicuro” per i nostri connazionali cassettisti, ossia coloro che sono disposti a mantenere l’investimento anche per una decina di anni ed oltre.

I BFP si comportano, di fatto, come i Buoni del Tesoro Poliennali: sono garantiti – se pur indirettamente – dallo stato, riconoscono interessi periodici, hanno una durata medio -lunga e godono di una tassazione particolarmente agevolata. L’aliquota fiscale applicata alla plusvalenza è infatti pari al 12,5%, contro il 26% di quasi tutti le altre forme di investimento.

Grafico che rappresenta una forma di investimento che cresce nel tempo
Investimento crescente nel tempo – StockAdobe – jobsnews.it

Quanto si guadagna con i BFP

Ma quanto si può guadagnare veramente con i Buoni Fruttiferi Postali? La soluzione base, che ha una durata ventennale, ha un rendimento che cresce per ogni anno effettivo di possesso.

Partendo, dopo un solo anno, con un interesse dello 0,50%, dopo cinque anni l’aliquota è già salita all’1%; dopo dieci anni essa si attesta all’1,62% per chiudere, dopo vent’anni, al 2,75%. Ricordiamo inoltre che i Buoni Fruttiferi beneficiano della cosiddetta “capitalizzazione degli interessi”: ciò significa, in parole povere, che anche gli interessi riconosciuti negli anni precedenti producono, a loro volta, ulteriori interessi, rendendo di fatto particolarmente remunerativo, nel lungo periodo, l’investimento.