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In Italia saranno assunte 1.3 milioni di persone nel trimestre novembre-gennaio: ecco le figure richieste

Lavoro - Pexels - Jobsnews.it
Lavoro – Pexels – Jobsnews.it

Nei prossimi tre mesi in Italia saranno assunte 1.3 milioni di persone. Le imprese faticano però a trovare figure specializzate

Sono state rese note le stime del bollettino offerto dal Sistema Informatico Excelsior, realizzato da Unioncamere e il Ministero del Lavoro e i risultati fanno ben sperare: entro la fine del trimestre novembre 2024- gennaio 2025 in Italia sono previste 1,3 milioni di assunzioni e oltre 427mila verranno effettuate solo nel mese di novembre 2024.

Nel report si evince però anche la difficoltà che le aziende hanno a reperire figure specializzate – sarebbero il 47,9% delle assunzioni programmate – e come le offerte di lavoro disponibili per il prossimo trimestre siano in flessione rispetto al precedente con meno 34mila persone (il 2,6%) e inferiori dello 0,7% a novembre 2024 (meno 3mila persone) rispetto al mese di ottobre 2024.

1.3 milioni di assunzioni entro gennaio 2025

La domanda principale delle assunzioni arriva dal settore dei servizi: si cercano infatti 307mila figure a novembre e 908mila nell’arco del trimestre, con forte aumento dei numeri che riguardano il settore turistico e del commercio, dove si attendono rispettivamente 82mila e 72mila nuove assunzioni totali.

Le assunzioni nel settore secondario risultano in calo rispetto allo scorso anno, con una flessione pari all’8% rispetto al mese di novembre 2023 e al 9.9 % rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

Sono comunque previste diverse assunzioni: 121mila lavoratori entro novembre e 360 mila persone entro il prossimo trimestre. Inoltre, le imprese manifatturiere assumeranno 78mila lavoratori a novembre e quelle edili 43mila lavoratori a novembre (-4,3%) e 122mila nel trimestre (-4,3%).

Worker – pixabay – Jobsnews.it
Worker – pixabay – Jobsnews.it

Restano carenti i profili specializzati

Se da un lato ci saranno nuovi posti di lavoro, dall’altro a mancare sono i profili che possano vantare un altro grado di specializzazioni: il 47.9% delle aziende che cerca nuovi lavoratori ha infatti difficoltà a reperire figure nel settore dell’installazione e della riparazione (66,8% delle posizioni), della progettazione e ricerca & sviluppo (57,7%), della produzione di beni ed erogazione del servizio (52,5%) e della direzione generale, personale e organizzazione risorse umane (51,2%).

Ci sono difficoltà anche a trovare ingegneri (58.8%), analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni (55,4%), tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (71,5%), tecnici della salute (62,9%) e tecnici in campo ingegneristico (57,9%).

A mancare sono anche operatori della cura estetica (59%), addetti nelle attività di ristorazione (56,0%), fabbri ferrai costruttori di utensili (74,5%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (74,1%), operai addetti alle macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche (67,0%) e gli operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (63,2%).

I contratti

Va specificato che nonostante l’alto numero di assunzioni – anche se in calo rispetto al trimestre precedente – i contratti che saranno offerti saranno nella maggioranza dei casi a tempo determinato per 237mila in numeri assoluti, ovvero il 55,5% del totale, mentre quelli a tempo indeterminato sono pari in totale a 82mila, cioè il 19,2% del dato complessivo.