Stellantis, ancora cassa integrazione in diversi stabilimenti d’Italia: a febbraio si rischiano licenziamenti
Continua il periodo nero per Stellantis: richiesta la cassa integrazione in vari stabilimenti del Paese. A Torino 250 posti a rischio
Stellantis, la holding multinazionale produttrice di autoveicoli con sede nei Paesi Bassi, continua ad attraversare il suo momento di crisi: in diversi stabilimenti d’Italia, l’azienda ha annunciato ulteriori periodi di cassa integrazione che vanno ad incentivare la preoccupazione per diversi lavoratori.
Per i dipendenti della fabbrica di Stellantis a Termoli, l’azienda ha comunicato ai sindacati che è stato chiesto un nuovo periodo di cassa integrazione dal 16 al 22 dicembre per le linee produttive dei motori Gse e V6 destinati agli stabilimenti di Cassino e Pomigliano d’Arco che invece hanno cessato la loro attività. Sono coinvolti 628 lavoratori.
Ad Atessa, in provincia di Chieti, dove sono assunte 1.500 persone, vengono prodotti i veicoli commerciali come Fiat Ducato, Peugeot Boxer e Citroën Jumper ma dallo scorso 10 giugno i dipendenti si trovano a rotazione in cassa integrazione. Anche a loro, nei giorni scorsi, è arrivata la comunicazione dell’azienda ai sindacati che la cassa verrà estesa di una settimana, dal 16 al 22 dicembre.
A Torino, dopo anni di cassa integrazione che hanno coinvolto lo stabilimento di Mirafiori, Stellantis ha annunciato 250 esuberi e per la prima volta potrebbero arrivare i licenziamenti per i dipendenti: a riferirlo l’azienda stessa ai sindacati FIM, UILM, FISMIC, UGLM, AQCFR e FIOM.
La risposta dei sindacati
I sindacati fanno sapere che “a oggi non ci sono strumenti che ci consentano di prevedere che questi lavoratori saranno coperti, a partire da inizio febbraio 2025 e per tutto l’anno, vista la mancanza di attività lavorativa prevista dall’azienda, che si protrarrà almeno fino alla fine dell’anno, quando è previsto l’avvio produttivo della 5oo Ibrida”.
Da qui la richiesta alle istituzioni di evitare il licenziamento dei 250 lavoratori: “Chiediamo che si mettano a disposizione tutti gli strumenti necessari per invertire la rotta a questo drammatico declino, anche a sostegno della tenuta sociale dell’intera area torinese. Le Segreterie Provinciali, al fine di fornire un quadro dettagliato, effettueranno una richiesta di incontro urgente indirizzata al Presidente della Regione Cirio e ai suoi Assessorati competenti, anche per verificare tutte le reali opportunità in questa grave situazione di incertezza”.
Le parole del ministro Urso
Adolfo Urso, ministro per le Imprese e il Made in Italy, ha risposto a un’interrogazione alla Camera, dichiarando: “Il tavolo su Stellantis del 14 novembre è terminato con la richiesta alla azienda di presentare entro il 16 dicembre un piano Italia convincente e sostenibile in cui la azienda specifichi quante risorse intende investire nel nostro Paese, e sui contratti di sviluppo degli stabilimenti italiani e abbiamo chiesto certezze sulla realizzazione della gigafactory di Termoli. Solo con risposte convincenti su questi punti sarà possibile passare al percorso definito dalla azienda”
“Il problema è in Europa e nelle folli regole che l’Europa sta imponendo alle imprese– ha proseguito il Ministro – per questo abbiamo definito con il governo ceco un position paper che presenteremo al Consiglio competitività del prossimo 28 novembre. Ci auguriamo sia condiviso dalla maggioranza degli Stati europei”.