Lavoro, non farti più fregare dal tuo capo: questi permessi e congedi deve retribuirteli per forza | C’è scritto sul contratto
Richiedere un permesso per assentarsi dal lavoro non significa necessariamente rimetterci qualcosa in busta paga: scopriamo in che casi.
Una delle vere libertà del lavoratore autonomo, almeno sulla carta, è la possibilità di poter fare ciò che si vuole, quando si vuole.
Se una mattina un libero professionista vuole andare due ore in palestra – una volta organizzatosi con gli impegni – può tranquillamente farlo, senza chiedere niente a nessuno. Non così è per i lavoratori dipendenti i quali, ovviamente, sono obbligati a garantire con continuità le loro 8 ore di lavoro quotidiane, salvo l’utilizzo di ferie, permessi e congedi.
Se è pacifico per tutti che le ferie costituiscono un periodo di assenza dal lavoro retribuito dall’azienda, soltanto alcuni sono consapevoli che molti permessi debbono in realtà essere remunerati dal datore di lavoro. Dettagliamo di seguito, dunque, le varie tipologie di permesso retribuito.
Uno dei permessi retribuiti più noti è certamente quello legato alla Legge 104: si tratta di tre giorni – o 18 ore – al mese che il lavoratore può chiedere per assistere i propri familiari in condizione di grave disabilità. Altra opzione interessante, che riguarda tutti i lavoratori full time, è quella dei cosiddetti “ROL“, acronimo che sta per “Riduzione dell’Orario di Lavoro”: si tratta di permessi che vengono maturati mese per mese e che possono essere richiesti per qualsiasi motivazione.
Quali permessi vengono retribuiti?
Tra i permessi che il datore di lavoro deve remunerare vi sono anche quelli legati alle ex festività: si tratta di giorni di permesso che corrispondono ad alcune date dell’anno che, un tempo, erano considerate festive.
In caso di lutto o di grave infermità improvvisa di un parente stretto, invece, il dipendente può richiedere un permesso retribuito sino a tre giorni. Altrettanto retribuite sono le assenze dal lavoro dovute ad attività svolte per celebrare le tornate elettorali: presidente, segretario, scrutatori e rappresentanti di lista hanno diritto a tre/quattro giorni di permesso retribuito.
Busta paga e permessi retribuiti
Anche per coloro che sono stati eletti o che svolgono funzioni amministrative a livello locale è possibile richiedere un permesso retribuito ogni qualvolta essi partecipano ad una seduta del Consiglio nel quale sono stati eletti.
Ricordiamo infine che esiste una categoria di permessi retribuiti speciale, che consente al lavoratore dipendente che è allo stesso tempo anche studente, di poter usufruire di almeno 150 ore l’anno per lo studio.