Licenziamento in tronco, non dire mai questa cosa al datore di lavoro: ti mandano via subito per giusta causa
Dire questa cosa al proprio datore di lavoro può costare il proprio posto. Attenzione a quello che dici se non vuoi essere mandato via.
Spesso i rapporti di lavoro sono piuttosto delicati, per via del loro essere un sottile equilibrio di fiducia reciproca tra il dipendente e il datore di lavoro. Tra di essi vi è un vincolo che, ovviamente, viene amministrato dalla normativa vigente.
Quello che maggiormente crea problematiche, quando si parla di rapporto professionale, è l’aspetto etico, oltre a quello giuridico, che è alla base di ogni singolo contratto.
Ciò che viene chiesto da parte di coloro che sono coinvolti nel contratto, è estrema trasparenza, per evitare di minare la fiducia l’uno dell’altro, con una serie di conseguenze che, in alcuni casi, possono essere anche gravissime. Comportarsi nel rispetto reciproco evita inoltre che ci possano essere delle ripercussioni anche piuttosto importanti.
Ci sono casi in cui il rapporto è così compromesso che è possibile scatti il licenziamento in tronco, forse la sanzione più estrema da adottare.
La fiducia: il pilastro del rapporto lavorativo
Affinché nell’ambiente lavorativo si riesca a lavorare nella maniera più efficiente, è indispensabile che la fiducia non venga mai a mancare. Non sono pochi i casi in cui i rapporti di lavoro durano per anni e anni, e alla loro base non vi è altro sentimento se non quello di fiducia reciproca tra il dipendente e il datore di lavoro. Questo permette a tutti coloro che sono in azienda di svolgere il proprio lavoro nel miglior modo possibile, costruendo così l’efficienza dell’intero team di lavoro. Ma quando uno dei dipendenti viene meno al suo impegno, ecco che anche la fiducia viene meno.
Il dipendente che non segue le regole implicite e quelle esplicite può subire delle sanzioni e dei provvedimenti disciplinari, che possono portare fino al licenziamento. Quest’ultimo può sopraggiungere solo nel caso in cui ci sia giusta causa, e questo vuol dire che il comportamento del dipendente dovrebbe essere così grave da compromettere la collaborazione in maniera definitiva.
Non mentire mai al tuo datore di lavoro: le bugie che costano caro
Dire bugie al proprio capo, e mentire su assenze, ritardi o altre questioni relative all’attività lavorativa potrebbe essere considerato come una violazione disciplinare molto grave, tale da portare addirittura al licenziamento. Quello che conta non è la sola bugia in sé, ma anche l’intento con cui essa viene proferita al proprio datore di lavoro. Un tipico esempio di comportamento che potrebbe portare al licenziamento in tronco sono, ad esempio, le assenze ingiustificate e poi legittimate da scuse false, da motivazioni di salute o impegni familiari che sono inesistenti.
Alcuni dei contratti collettivi indicano l’abuso di fiducia come un motivo valido per il licenziamento in tronco dei dipendenti. La Giurisprudenza italiana ha più volte ribadito come l’inganno perpetuato ai danni del datore di lavoro rappresenti una grave violazione degli obblighi contrattuali, questo è il motivo per cui il rapporto non può essere continuato.