Ennesima stangata dal Fisco: chi ha fatto questi lavori a casa ora si deve mettere le mani nei capelli | Scattano le multe
Da quattro anni a questa parte hanno ristrutturato casa in tantissimi. Ma c’è un cavillo che forse qualcuno non ha considerato.
E’ dall’epoca della pandemia da Covid-19 che, nel nostro Paese, si è tentato di rilanciare l’economia reale, agevolando tantissimo le ristrutturazioni immobiliari. Risale ad esempio al Decreto Rilancio del luglio 2020 il famoso Superbonus al 110%: una detrazione addirittura superiore alla spesa sostenuta per riammodernare la propria casa.
Oggigiorno, come sappiamo, molte delle agevolazioni sono terminate e le altre rimaste sono state vistosamente ridimenzionate rispetto al passato. Il Superbonus, ad esempio, scenderà al 65% nel 2025, mentre il bonus ristrutturazioni si riduce al 50% per la prima casa e addirittura al 36% per le abitazioni secondarie.
E’ chiaro che la grande massa di coloro che volevano approfittare degli incentivi messi a disposizione dallo Stato si sono già mossi in passato, usufruendo così di migliori condizioni rispetto all’oggi e al prossimo anno.
Tra i tanti adempimenti burocratici che sono collegati alle ristrutturazioni di casa ve ne uno in particolare che, se trascurato, può far scattare multe salatissime al contribuente, da parte dell’Agenzia delle Entrate. Esso non è obbligatorio per tutti, ma dipende dal tipo di ristrutturazione che si è proceduto a realizzare in relazione alla propria casa.
Ristrutturazioni e burocrazia
Esiste un dato, depositato negli archivi del Catasto, che corrisponde al valore (spesso ipotetico) che un determinato bene immobile può produrre come reddito. Esso dipende da molteplici fattori, ad esempio dalla zona geografica ove è ubicato il fabbricato, così come dallo sviluppo economico e sociale di questa.
Si tratta della cosiddetta “rendita catastale”. Un valore che ha una importanza non trascurabile per l’Agenzia delle Entrate, visto che esso serve da base per il calcolo delle tasse sulla casa, come l’IMU (imposta Municipale Unica). Un valore che teoricamente può variare nel tempo, se le condizioni del territorio mutano; ma che può e, anzi, deve essere modificato se il fabbricato stesso si trasforma.
Multe salate per chi non aggiorna i suoi dati
Più precisamente, la rendita catastale va aggiornata in alcuni casi di ristrutturazione molto precisi: in caso di creazione di nuove unità immobiliari; in caso di alterazione del numero o delle funzioni dei locali; in caso di espansione dell’edificio; in caso di variazione di destinazione d’uso o interventi di riqualificazione; in caso di aumento del valore dell’immobile almeno del 15%.
Tali aggiornamenti vanno trasmessi celermente al fisco il quale, in assenza di comunicazione, è tenuto ad effettuare verifiche ed a comminare, se è il caso, le dovute sanzioni.