“Ti sospendiamo l’assegno di inclusione”, milioni di cittadini nel panico | L’Inps manda la comunicazione: pochi giorni per mettersi in regola
L’INPS manda nel panico tantissimi cittadini italiani: bisogna mettersi in regola, pena la sospensione dell’assegno di inclusione.
È scattato il panico tra tutti i cittadini italiani che sono beneficiari dell’assegno di inclusione e che si sono visti recapitare una comunicazione da parte dell’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) proprio in questi giorni. Al suo interno era contenuto l’avviso della sospensione di questa importantissima misura di sostegno al reddito.
Nella stessa missiva, inoltre, vi era scritto che tutti avrebbero dovuto mettersi in moto per regolarizzare la propria situazione. In caso contrario, non si rischia soltanto la sospensione dei pagamenti, ma, finanche, la revoca del beneficio stesso. Ciò vuol dire che non se ne avrà più diritto e che, quindi, non ci sarà solo una sospensione temporanea.
Insomma, c’é davvero poco da scherzare in questo caso e bisogna subito attivarsi per evitare questi rischi e, soprattutto, per evitare la sospensione del beneficio anche soltanto per un solo mese. Tutti, pertanto, sono stati invitati a farlo entro il termine perentorio di 60 giorni dal ricevimento della comunicazione.
Certo, la prima reazione è stata quella di andare nel panico, ma bisogna reagire al più presto per scongiurare problemi enormi. Scopriamo le motivazioni per cui l’INPS ha deciso di inviare tale comunicazione, chi sono i destinatari e, soprattutto, cosa bisogna fare per mettersi in regola.
Poco tempo per regolarizzare il tutto e scongiurare sospensione e revoca
Prima di scoprire il da farsi, però, c’é da specificare che questa comunicazione rientra proprio nei compiti dell’INPS, che è incaricata a vigilare e ad assicurarsi che coloro i quali beneficiano di sussidi e misure di sostegno al reddito ne abbiano davvero necessità. Pertanto, questi controlli sono periodici e, soprattutto, necessari.
Questo perché può capitare che, nel corso di un anno, le condizioni economiche o di salute di un cittadino cambino repentinamente e che del sussidio non ce ne sia più bisogno. Come già accennato, bisogna inviare la documentazione richiesta entro e non oltre il termine dei 60 giorni, altrimenti il beneficio sarà sospeso.
Se non invii la documentazione, dici addio all’Assegno
La comunicazione dell’Inps è stata inviata a tutti quei cittadini italiani che, in questo momento, stanno beneficiando di Assegni e sostegni quali la pensione di inabilità, l’assegno di assistenza, la pensione ai ciechi civili e la pensione ai sordi. Per fruire di questi Assegni bisogna rispettare, innanzitutto, un requisito economico. In pratica, il reddito annuo non deve superare il limite di 19.461,12€.
Quindi, tutti questi cittadini farebbero meglio a inviare la documentazione economica entro 60 giorni all’Inps, pensa la sospensione dell’erogazione del contributo. Nel caso in cui, poi, dovessero trascorrere 120 giorni, il sussidio sarà revocato in maniera definitiva. Prima si conclude la procedura, meglio sarà per tutti. Basta inviare la documentazione economica e quella sanitaria ed il gioco è fatto. Per essere maggiormente sicuri che tutto vada in porto, meglio affidarsi ai patronati presenti in tutto il territorio.