Soldi in prestito, anche tra familiari e amici scatta il controllo del Fisco: sei al riparo solo entro questa cifra
Anche se chiedi i soldi in prestito a un familiare o un amico, scatta il controllo del Fisco: per evitarlo, tieniti sotto a questa soglia.
Quella di chiedere o di dare dei soldi come prestito a un familiare o a un amico è una pratica estremamente comune e spesso preferibile al prestito bancario. Questa pratica salva dall’immensa burocrazia, oltre che dal bisogno di garanzie.
Quello che in pochi sanno è che anche in questo caso è importante stilare un foglio ufficiale con cui si indicano i dettagli del prestito stesso. Questo è uno dei modi per evitare tutte le problematiche del caso.
Molti, commettendo un grande errore ricorrono nei prestiti informali, credendo che essi non abbiano alcuna regolamentazione. Ma La realtà è che i contratti o le registrazioni servono anche in questi casi, per evitare che le autorità fiscali possano provvedere a controlli.
Ecco allora, cosa si rischia e come porvi rimedio.
Le regole fondamentali per evitare problemi con il Fisco
Prima di ricevere o di concedere un prestito tra privati, occorre adottare alcune specifiche precauzioni, per evitare di avere delle problematiche. Innanzitutto, è importante che il prestito sia ben documentato, quindi che sia esso formalizzato con un documento scritto. Il contratto deve essere firmato da entrambe le parti e costituisce una prova nel caso in cui vi siano dei controlli. Altrettanto importante è sapere che le somme devono essere inviate tramite bonifico con causale specifica.
Anche eventuali interessi dovrebbero essere inseriti all’interno del contratto scritto. Seguire queste specifiche indicazioni si rivela veramente importante, per evitare che l’Agenzia delle Entrate intervenga con un controllo mirato.
La soglia da non superare per stare tranquilli
Se si vuole evitare di avere gli occhi del Fisco addosso, allora è il caso di agre nel rispetto di quelle che sono le indicazioni fornite dalla legge a riguardo. Importante non superare i limiti: in particolare, la somma a cui attenersi è di 5000 euro, soglia che se superata scatena l’azione del Fisco.
Le operazioni al di sotto di tale soglia, non subiscono alcun controllo per quello che riguarda il conto corrente. Una precauzione che difende da accertamenti fiscali, ma è in grado di evitare che le parti restino scoperte da una spesa o movimento in denaro.