Auto, nuova stretta dal Governo: se l’hai presa così preparati alla bastonata | Non c’è più pace
Cambiano, con il prossimo anno, le regole relative all’utilizzo di alcune auto, e non pare vi sia molto da esser contenti.
Novità importanti sulle auto aziendali per il 2025, le quali impatteranno sulle imprese, sui dipendenti e, si spera, anche sull’ambiente.
I temi al centro della riforma delle regole che disciplinano il settore riguardano infatti sia gli incentivi fiscali sia le politiche green promosse dalle imprese. In merito a quest’ultimo aspetto, si intende incentivare, ovviamente, un rinnovo del parco macchine delle aziende, favorendo l’utilizzo di veicoli considerati più ecologici, come le ibride e le elettriche.
Se il tema ambientale colpirà in prima battuta le aziende, in un certo qual modo costringendole a investire per il rinnovo dei mezzi, la revisione delle regole fiscali impatterà però anche sui singoli dipendenti, dal momento che la tassazione dei fringe benefit – tra i quali rientra anche l’auto – sarà modulata anche sulla base della CO2 emessa dal veicolo.
Certo, anche le imprese godranno di sgravi fiscali, nel caso decidessero di dar via i propri autoveicoli più inquinanti acquistandone nuovi di tipo green, ma non è affatto detto che questo passaggio avvenga in tempi così rapidi da non avere ripercussioni sui redditi dei propri lavoratori.
Nuove tasse in arrivo
Inoltre, al fine di venire incontro ai dettami dell’Unione Europea, il Governo intende tassare le imprese in modo diversificato, proprio sulla base di quanto sia ecologico il proprio parco macchine. Non solo problemi per i dipendenti, quindi, ma anche per le imprese che non si adegueranno.
Certamente va riconosciuto che questa stretta sulle auto aziendali nasce per un obiettivo nobile: quello di accelerare la transizione verso una mobilità totalmente sostenibile, che garantisca benefici a lungo termine sia per l’ambiente sia per la salute. Rimane però il fatto che non pochi saranno i problemi, a causa di una così forte accelerazione.
Sostenibilità e equità fiscale
La scelta di una maggiore sostenibilità, così come quella di una miglior politica fiscale, volta a distinguere – penalizzandolo – chi inquina da chi non lo fa, sono sicuramente da apprezzare.
Ma c’è da chiedersi se – a seguito di questa grande rivoluzione, che mette in discussione alcune abitudini di molti lavoratori dipendenti – non si possa assistere domani a numerosi ripensamenti tra coloro che utilizzano l’auto aziendale per uso promiscuo. Facendosi due conti, costoro potrebbero infatti essere fortemente invogliati a rivedere la propria scelta e tornare, definitivamente, ad acquistare un mezzo proprio.