Pensioni, chi ci va quest’anno riceve la brutta batosta: dite addio a quasi 300 euro
Chi quest’anno andrà in pensione avrà una brutta sorpresa, l’assegno di ridurrà di ben 300 euro ecco il motivo.
Le pensioni continuano ad essere argomento che tiene banco tra i cittadini italiani. Andare in pensione è un notevole traguardo, ma non ci sono buone notizie per chi deciderà di ritirarsi dal mondo lavorativo in questo 2025. La prospettiva economica che si apre di fronte ai futuri pensionati, infatti, non sembra essere delle più rosee.
Dopo un lungo percorso lavorativo, non si potrà avere accesso a una pensione che sia all’altezza delle aspettative. Sembra proprio che gli assegni potrebbero essere più bassi di quelli che i pensionati hanno percepito lo scorso anno, e occorre comprenderne le motivazioni.
Molti lavoratori si chiedono già per quale motivo il calcolo delle pensioni possa presentare differenze di tale entità, nonostante i contributi versati nel corso della propria vita professionale.
Sembra che la risposta a tali perplessità si debba cercare in quelli che sono i parametri fondamentali del sistema pensionistico italiano, che nel 2025 subirà una serie di cambiamenti che potrebbero penalizzare i cittadini in odore di pensione.
Pensioni: una riduzione degli assegni inaspettata
Non sono poche le critiche che ogni anno arrivano pin merito all’importo delle pensioni, ma di sicuro non si prevedono tempi d’oro, considerando che l’importo della pensione potrebbe variare di nuovo e, di certo, non a favore dei cittadini, soprattutto se si pensa a chi è prossimo al pensionamento. Nel 2025, infatti, chi la richiederà perderà circa 300 euro rispetto al 2024.
Una differenza non di poco conto, e che non riguarda né i contributi versati, nè tanto meno è colpa di calcoli mal fatti. Ad essere colpevole del cambiamento ci pensa l’aggiornamento sistemico che la normativa italiana prevede, e che colpisce chi si ritirerà dal lavoro proprio quest’anno. Quello che se ne ricaverà, sarà una perdita economica molto evidente, che colpirà anche coloro che hanno deciso di continuare l’attività lavorativa ben oltre i 70 anni.
Perché gli assegni saranno più bassi nel 2025
A influire sulla riduzione degli importi pensionistici sarebbe l’aggiornamento dei coefficienti di trasformazione, parametro determinante per quello che riguarda il calcolo delle pensioni. I coefficienti di cui si parla sono rivisti ad intervalli di 2 anni da parte del Ministero del Lavoro, e sono utilizzati per andare a regolare quello che è il montante contributivo accumulato dal lavoratore. I coefficienti cambiano in base all’età in cui si va in pensione: più tardi si decide di dire addio al lavoro, e più alto dovrebbe essere il coefficiente e quindi l’assegno mensile.
In genere, il coefficiente tiene anche contro della speranza di vita e delle proiezioni economiche, ma purtroppo spesso si ha un rilevante impatto sull’assegno pensionistico. Infatti, chi va in pensione a 67 anni, ad esempio, avrà un montante di 5,6% e non 5,7% e questo, su importi di centinaia di migliaia di euro, riduce l’assegno di circa 300 euro all’anno. Un calcolo che si rivela essere una doccia fredda per molti.