Lavoro, neanche questo qui si salva più: tanti anni di studio buttati | Sostituito dall’intelligenza Artificiale
L’AI dà sempre più grattacapi. Adesso emerge un fatto nuovo: anche una delle professioni più ricercate e blasonate è a rischio scomparsa.
Quando gli adolescenti iniziano a pensare a “cosa fare da grande“, una delle opzioni più pragmatiche che si sentono proporre dai familiari è certamente quella di intraprendere una carriera ingegneristica.
Quella dell’ingegnere, da sempre, è una professione considerata non solo sicura, ma anche generatrice di lauti guadagni. Che si declini la professione in ambito meccanico, elettronico, civile, nucleare o altro, l’ingegneria non ha mai deluso. Almeno sino ad oggi, perché le notizie che ci giungono da oltre oceano non lasciano davvero tranquilli.
Durante una lunghissima intervista in un noto podcast statunitense, Mark Zuckerberg, proprietario di Meta, si è lasciato andare ad una confidenza sul futuro della propria azienda decisamente spiazzante. Costui ha dichiarato che la direzione verso cui si sta muovendo il lavoro in Meta è quella di una sempre maggiore influenza dell’intelligenza artificiale.
Non si tratta però, a quanto sembra, di una più stretta integrazione tra forza lavoro umana e macchine, bensì, secondo quanto riportato da alcune fonti giornalistiche, di una vera e propria eliminazione del fattore umano dal ciclo produttivo.
Intelligenza artificiale e lavoro umano
Le prime avvisaglie che le macchine avrebbero via via sostituito la forza lavoro degli esseri umani risalgono a circa la metà dell’Ottocento, quando si costituì un vero e proprio movimento di protesta contro la proliferazione di telai meccanici e a vapore, noto come “luddismo“.
E’ ormai passato più di un secolo e mezzo da allora, e sino ad adesso sostanzialmente non si è assistito alla “fine del lavoro“. Ciò che è successo è che, indubbiamente, molti dei lavori meccanici e monotoni del passato sono stati via via assorbiti dall’automazione, si pensi ad esempio alle casse automatiche dei supermercati, ai caselli autostradali e alle pompe di benzina.
Quali lavori verranno sostituiti dall’AI?
A quanto emerge dalle indiscrezioni successive alle dichiarazioni di Zuckerberg, però, sembra che oggi siamo alla vigilia di un processo molto più profondo e radicale. Non si parla più soltanto di sostituire con le macchine il lavoro ripetitivo e semplice di un tempo, bensì, addirittura, quello che viene compiuto dagli ingegneri informatici dediti alla scrittura dei codici.
La velocità di scrittura degli algoritmi renderebbe infatti superfluo il lavoro di molti ingegneri di medio livello, tanto che Meta sembrerebbe intenzionata a licenziarne, nei prossimi due mesi, ben 3.600. Una cifra a dir poco spaventosa che, temiamo, potrebbe essere solo l’inizio di una grande trasformazione del mondo del lavoro.