Superbonus, il tempo sta scadendo: se non presenti questo documento l’AdE ti aggredisce | Dopo il regalo c’è la mazzata
Il Superbonus ha rappresentato un notevole vantaggio economico, ma adesso è il momento di affrontare alcuni importanti aspetti burocratici.
Per moltissimi italiani la possibilità di ristrutturare radicalmente casa praticamente a costo zero – grazie alla agevolazione del Superbonus – è stata davvero una manna dal cielo. Ma adesso, costoro debbono fare molta attenzione e adempiere ad alcune variazioni burocratiche senza le quali scatteranno sanzioni, la revoca dei benefici e l’obbligo di restituzione degli incentivi fiscali.
Stanno infatti giungendo a moltissimi percettori del bonus delle particolari comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate (AdE), in cui si viene sollecitati ad aggiornare la rendita catastale dell’immobile oggetto della ristrutturazione.
Si tratta, per ora , di semplici avvisi bonari, con i quali si segnala che – negli archivi dell’AdE – non è presente alcuna comunicazione di variazione del valore di rendita catastale dell’immobile. Non tutti, ovviamente, sono tenuti ad effettuare tale variazione, ma molti sono però coloro che ancora non hanno provveduto a tale incombenza.
Ma per quale motivo alcuni percettori del bonus dovrebbero variare la rendita catastale del proprio immobile dopo aver effettuato i lavori di ristrutturazione? La risposta è piuttosto ovvia, se si pensa che la propria abitazione, a seguito dei lavori, potrebbe in effetti aver ottenuto delle migliorie non indifferenti, tanto da incrementarne di fatto il valore.
Casi in cui vanno aggiornati i dati presso l’Agenzia delle Entrate
Vediamo dunque quali potrebbero essere i casi in cui il contribuente è obbligato ad aggiornare la rendita catastale. Ad esempio, tale aggiornamento è inderogabile se, a seguito de lavori di ristrutturazione, l’immobile cambia la propria destinazione d’uso: un locale di tipo commerciale trasformato in abitazione, ovviamente, si trova ad avere un valore di rendita diverso.
Va da sé che anche un aumento degli spazi interni dell’abitazione stravolge i valori di rendita, così come il passaggio da una categoria catastale ad una superiore.
Come procedere per evitare il peggio
In sintesi, l’adeguamento della rendita risulta indispensabile se il valore dell’immobile ristrutturato risulta aumentato almeno del 15%. In tal caso, va presentata all’Ufficio del Catasto una dichiarazione di variazione redatta da un tecnico abilitato.
Sarà quest’ultimo a completare poi l’iter burocratico, sino ad adeguare definitivamente il valore della rendita. E’ chiaro che adesso, a seguito dell’avviso bonario da parte dell’AdE, sarà possibile procedere all’adeguamento tramite ravvedimento operoso: una regolarizzazione gravosa, certo, ma che eviterà in futuro problematiche assai più pesanti.