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Agenzia delle Entrate, addio ai controlli: ufficializzata la rinuncia delle autorità fiscali | Non ti tampineranno mai più

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Logo dell’Agenzia delle Entrate – ANSA – jobsnews.it

Vediamo in dettaglio quali sono i termini temporali entro i quali l’Agenzia delle Entrate può contestare le dichiarazioni fiscali.

Ricevere un accertamento fiscale, magari dopo qualche anno dall’avvenuta presentazione della propria dichiarazione dei redditi, genera molto spesso angoscia: uno pensa di aver fatto tutto a modo e invece…

Comunque sia, non è il caso di allarmarsi troppo. I controlli fiscali sono un atto dovuto, e vengono notificati al contribuente tramite un avviso di accertamento nel quale si presentano le conclusioni dell’attività istruttoria. Il cittadino ha sempre facoltà di contestare quanto è emerso dal controllo ed eventualmente rettificare la propria posizione apparentemente debitoria causa elusione od evasione.

Pertanto, se si è in buona fede, si trova sempre il modo di appianare con soddisfazione da ambo le parti il contenzioso. Comunque sia, è lecito chiedersi entro quanto tempo ci si possa aspettare un controllo fiscale. La questione non è peregrina e, fortunatamente, la legge dà risposte piuttosto precise.

Il comma 5 dell’Art.8 dello Statuto del Contribuente recita: “L’obbligo di conservazione di atti e documenti, incluse le scritture contabili, stabilito a soli effetti tributari, non può eccedere il termine di dieci anni dalla loro emanazione o dalla loro formazione o utilizzazione. Il decorso del termine preclude definitivamente la possibilità per ‘amministrazione finanziaria di fondare pretese su tale documentazione.

Dopo quanto tempo non possono essere più presentati accertamenti

Quindi, trascorsi dieci anni dalla presentazione della dichiarazione, nessuno ha più alcuna possibilità di richiedere alcunché. Va precisato però che il termine per l’accertamento dei redditi è ancora più stringente.

Secondo le Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi, il limite è fissato al 31 dicembre del quinto anno successivo alla presentazione della dichiarazione. Se invece l’accertamento riguarda una omessa dichiarazione, il termine slitta di altri due anni, ossia al 31 dicembre del settimo anno successivo.

Una busta contenente avvisi dell'Agenzia delle Entrate
Comunicazione dell’Agenzia delle Entrate – jobsnews.it

Agevolazioni fiscali e accertamenti

Bisogna però stare molto attenti quando le nostre dichiarazioni fanno riferimento ad eventuali agevolazioni fiscali, perché in questo caso il termine dei cinque anni oltre i quali l’Agenzia non può più chiedere nulla non pare essere affatto sicuro.

Questo alla luce di una recente sentenza della Cassazione, la 4638/2024, secondo cui il contribuente che vuole invocare un vantaggio fiscale ha l’obbligo di conservare le scritture contabili addirittura anche oltre il limite decennale di conservazione stabilito dallo Statuto del Contribuente. La logica dietro a questa decisione della Corte è sostanzialmente la seguente: l’onere probatorio, nei casi in cui si è beneficiato di agevolazioni, spetta esclusivamente al cittadino.