Affitti da incubo, un numerino che non ricordavo mi è costato 8.000€ di multa: 6 mesi di canone bruciati in 1 secondo
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Ti dimentichi di un numerino e devi tirar fuori ben 8 mila euro, 6 mesi di canone spariti nel nulla. Attenzione al particolare.
Chi è in possesso di più di un immobile potrebbe pensare che darlo in affitto potrebbe essere un’ottima fonte di un guadagno extra. In effetti che senso avrebbe lasciare una casa completamente vuota, quando si ce ne può ricavare qualcosa?
Peccato che gestire una locazione senza però conoscere tutte le regole, si potrebbe trasformare in un vero e proprio incubo. Tra inquilini che rovinano l’immobile e la burocrazia che mette sempre in grande dosaggio tutti italiani, un semplice errore potrebbe costare veramente migliaia di euro.
Non sono pochi coloro che pur ritenendosi dei padroni di casa veramente responsabili, si sono trovati letteralmente nei guai.
Conoscere la nuova normativa, che si nasconde dietro agli affitti, si rivela veramente importante se non si vuole sprecare del denaro e sappiamo bene quanto questo sarebbe veramente molto stupido.
La multa che non ti aspetti: un errore da 8.000
Si crede di fare tutto perfettamente, poi a un certo punto arriva quella comunicazione che proprio non ci si aspetta, la si apre e si legge che occorre pagare ben 8000 € di multa per una violazione amministrativa. Stare dietro a un mondo che cambia continuamente non è semplice, ma purtroppo se non si vogliono correre i rischi di questo genere o occorre farlo proprio malgrado. L’infrazione non sembra nemmeno troppo grave, un semplice numero dimenticato sul contratto d’affitto ed ecco che bisogna sganciare il malloppo.
Particolare attenzione negli ultimi mesi è stata posta nei confronti degli affitti brevi. Sono in tanti coloro d’accordo che tale tipologia di contratto sta letteralmente rovinando il mercato degli affitti. Mentre le famiglie sono alla ricerca di un’abitazione per un lungo periodo, i turisti riescono ad ottenere degli alloggi a prezzo stracciatissimo. In realtà, una grande problematica, che ha spinto le autorità a vigilare con maggiore attenzione
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L’errore fatale: i codici obbligatori per gli affitti brevi
La colpa che un proprietario può avere è non aver provveduto alla registrazione del CIR e il CIN, due codici identificativi che sono obbligatori per chi affitta immobili a breve termine in Italia. Il CIR, ovvero il Codice Identificativo Regionale viene richiesto quasi in tutte le regioni e va ad identificare le strutture per gli affitti brevi, il CIN invece, è il Codice Identificativo Nazionale e dal 1 gennaio di quest’anno è obbligatorio.
Non avere tali codici vuol dire esporsi al rischio di multe che vanno dai 500 euro agli 8000 euro. Attenzione quindi, nel momento in cui si registra il documento.