Scoperta, grazie alle telecamere di una nota trasmissione televisiva, una brutta storia di evasione fiscale? Tutti i dettagli di seguito.
Quando acquistiamo un bene o un servizio qualsiasi, su di esso, come è noto, viene applicata un’imposta: l’IVA, l’Imposta sul Valore Aggiunto.
La maggior parte delle cose che comperiamo ha un IVA al 22%. Ciò significa, per fare un esempio, che se un bene, o un servizio, ha un prezzo al consumo pari a 122 €, 22€ finiscono nelle casse dello stato. Questa imposta – che sostanzialmente paghiamo tutti in egual modo – ha il compito di finanziare le varie manovre finanziarie dei governi e di sostenere i servizi pubblici.
Evadere l’IVA, ad esempio vendendo sottobanco alcuni prodotti rappresenta quindi un danno per l’intera comunità, poiché ciò significa sottrarre risorse importanti a scuola e sanità pubbliche. Per questo in tali casi sono previste pesanti sanzioni e, talvolta, anche il penale.
Ora, è abbastanza pacifico che, in un paese come il nostro, l’evasione fiscale riguardi anche questa imposta. In genere, come è intuibile, chi decide di evadere lo fa in maniera discreta, senza dare troppo nell’occhio, ad esempio utilizzando circuiti distributivi occulti, che non possano in alcun modo essere intercettati da occhi indiscreti.
La cosa però sembra non interessare ad un rivenditore di cellulari campano il quale, sulle proprie pagine social, non fa mistero di vendere i propri prodotti sottocosto, utilizzando particolari frasi sibilline per promuovere le sue speciali promozioni.
A incuriosire in particolare un collaboratore di Striscia La Notizia, nota trasmissione satirica di Canale 5, sono state frasi del tipo “649,99, ma mi dovete portare le patatine però“, riferite al prezzo di uno smartphone che, in genere, non può costare meno di 850 €. Come fa tale rivenditore a proporlo ad un prezzo così basso? E che cosa intende con “patatine”?
Un’ulteriore frase piuttosto misteriosa è la seguente: “Dovete portarmi 9 magliette dell’Avellino e portate tutto a casa“. E’ chiaro che qualcosa non torna. L’ipotesi è che con “patatine” il rivenditore si riferisca semplicemente al denaro contante mentre con “maglia dell’Avellino”, probabilmente, egli intenda indicare una certa quantità di euro cash, ammontare equivalente al costo di una maglia della squadra di calcio.
La troupe di Striscia non si lascia scappare l’occasione e, come in genere fa, si precipita dal rivenditore. Ovviamente il clima si fa subito incandescente e dopo un tira e molla molto teso con i commessi dello store, l’inviato ed il suo cameraman riescono ad uscire di nuovo in strada e a conservare il filmato, permettendone la successiva messa in onda. Un’ennesima truffa sventata?