Licenziamento, la Cassazione da ragione al datore di Lavoro | Pensi di fregarlo così, ma è lui che ti silura per giusta causa

La Cassazione ha emanato una sentenza shock. Il datore di lavoro può licenziarti sempre per giusta causa in questo caso: la colpa è solo tua.
In questo periodo trovare un posto di lavoro non è affatto semplice. La crisi economica ha fatto enormi danni e non solo per quanto riguarda l’aumento dei prezzi che ha diminuito il potere di acquisto delle famiglie insieme all’inflazione ballerina. Tanti cittadini, infatti, hanno perso il loro lavoro ed ogni punto di riferimento per la propria vita
D’un tratto si sono visti crollare il mondo addosso. Certo, il Governo ha messo su diverse misure a sostegno delle famiglie in difficoltà, ma quando manca il lavoro, la situazione si fa proprio drammatica, in particolar modo nel momento in cui si ha una famiglia con figli da dover guidare e sostenere in qualsiasi momento.
C’è anche da dire, però, che sono tanti i cittadini che, nonostante abbiano perso il posto di lavoro a causa della pandemia e della crisi consequenziale, si sono dati da fare, rimboccandosi le maniche, ed hanno trovato una nuova mansione da svolgere, riuscendo a non restare nel limbo. Purtroppo, però, c’è una fetta di lavoratori che si crede molto più furba degli altri.
Questa categoria cerca in tutti i modi un escamotage per poter rimanere a casa senza recarsi sul luogo del proprio lavoro. Molto spesso, infatti, chiedono certificati di malattia che si rivelano non veritieri in modo da potersi rilassare, poter riposare, mentre i propri colleghi sono i stretti a lavorare di più. Ora, però, è arrivata la Cassazione a stabilire un cambiamento epocale.
Se ti licenziano in tronco non potrai farci nulla
Gli ambienti di lavoro non sono tutti uguali e c’è da dire che in alcuni casi, seppur sporadici, questi si rivelano essere malsani, deleteri per chi ci incappa. Per contrastare un ambiente del genere, molto spesso, l’unica arma a disposizione è quella di fingere di stare bene, tapparsi le orecchie, chiudere gli occhi e continuare il proprio cammino professionale.
Altre volte, invece, ci si ritrova ad ammalarsi perché si è più fragili e, quindi, si è costretti a stare a casa. Per farlo, occorre il certificato medico che attesti la problematica. Molti, però, ne abusano e chiedono di produrne farsi, credendo di fregare tutto e tutti, dal datore di lavoro ai propri colleghi. Ora, però, non è più possibile. Bisognerà dire addio ai certificati di malattia. Scopriamo quelli che succederà.

Perdi il lavoro ed è tutta colpa tua
La Cassazione, lo scorso mese di gennaio, ha emesso una sentenza che stravolge tutto. Questo atto che fa giurisprudenza pone l’attenzione proprio sui certificati medici di cui, molti lavoratori, abusano durante la loro vita. In pratica, ci sono alcuni che fanno si che i propri medici inviino all’INPS ed al datore di lavoro certificati falsi.
Questi sono tali perché non è stata diagnosticata alcuna malattia più o meno grave. Anzi, si può dire che il lavoratore, credendosi astuto, stia a casa per un determinato periodo di tempo, più o meno breve, a rilassarsi. Ecco che questo comportamento deleterio, sommato ad altri ritenuti tali dall’azienda, fa si che scatti il licenziamento immediato per giusta causa.