Home » Northvolt, l’azienda svedese delle batterie dichiara bancarotta: problemi produttivi e finanziari già dalla scorsa estate

Northvolt, l’azienda svedese delle batterie dichiara bancarotta: problemi produttivi e finanziari già dalla scorsa estate

Fabbrica - fonte_depositphotos - jobsnews.it
Fabbrica – fonte_depositphotos – jobsnews.it

Northvolt, colosso svedese delle batterie, ha presentato al tribunale distrettuale di Stoccolma un’istanza di fallimento

Il mercato europeo delle batterie è in crisi: a confermarlo la dichiarazione di bancarotta di Northvolt, l’azienda svedese che ha dichiarato bancarotta dopo essersi riunita in un Consiglio d’Amministrazione: i debiti erano il doppio degli attivi e sarebbe dunque risultato impossibile raccogliere in tempi brevi capitale necessario per portare avanti le attività dell’azienda.

La scelta drastica è stata riportata dal quotidiano svedese Dagens Nyheter riportando la nota del gruppo in cui Northvolt riconosce “l’impatto significativo di questa decisione su dipendenti, fornitori e clienti” e spiega di essere “al lavoro a stretto contatto con le autorità competenti, i sindacati e i partner” per una transizione tranquilla.

Come riporta IlSole24Ore, Northvolt aveva ormai un debito di circa 7,5 miliardi di euro e non è riuscita a ottenere i finanziamenti necessari per proseguire le operazioni. Era stata fondata con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dell’industria automobilistica occidentale da CATL e BYD.

La startup aveva raccolto da grandi industrie come Volkswagen e Goldman Sachs oltre 9 miliardi di investimenti ma i problemi produttivi e finanziari, evidenti già da questa estate, erano troppo grandi per potersi risolvere. Restano fuori dal processo fallimentare le operazioni in Germania, Nord America e Polonia, rendendo così una riorganizzazione o vendita degli asset.

L’inizio della crisi

Visto il periodo di crisi, Northvolt aveva scelti di abbandonare il progetto per la costruzione di una nuova fabbrica a Borlänge, oltre a sospendere gli investimenti all’estero. A settembre dell’anno scorso, l’azienda aveva poi annunciato l’uscita di 1.600 dipendenti e a fine anno si era dimesso l’amministratore delegato Peter Carlsson.

Come riporta Skytg24.it, nel mese di novembre 2024 l’azienda aveva presentato un’ istanza di ristrutturazione negli Stati Uniti, il cosiddetto Chapter 11 ma nonostante questa manovra le perdite non si erano fermate. Inoltre, la rescissione di un ordine da 2 miliardi da parte di Bmw a causa di ritardi nelle consegne aveva cambiato i piani dell’azienda. Secondo i dati pubblicati da del quotidiano Dagens Nyheter, i debiti della società madre Northvolt AB ammonterebbero al doppio delle attività: 58 miliardi di corone svedesi rispetto a 23,5 miliardi, con un patrimonio netto negativo per 34,3 miliardi di corone svedesi.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da @northvolt 

I dipendenti coinvolti

Nel fallimento dell’azienda svedese sono coinvolti oltre 5.000 dipendenti, con circa 1.800 lavoratori iscritti al sindacato IF Metall. «Molte cose sono andate storte e ora il prezzo lo pagano i nostri membri», ha dichiarato la leader sindacale Marie Nilsson.

Il fallimento di Northvolt ha scosso profondamente l’industria automobilistica europea e Porsche, che aveva contratti con l’azienda, ha già avviato la ricerca di nuovi fornitori. «L’Europa ha bisogno di sviluppatori di batterie competenti», ha sottolineato Oliver Blume, ceo del Gruppo Volkswagen e Porsche.