Malattia a lavoro, ora non possono più licenziati | Il CONSIGLIO per fregare il tuo datore arriva dalla CASSAZIONE

La Corte di Cassazione ha stabilito che non può avvenire il licenziamento per malattia e ha fornito un consiglio a tutti i lavoratori.
Al giorno d’oggi possedere un posto di lavoro è una grandissima fortuna. Ebbene sì, avete capito benissimo, perché con la crisi in atto a livello economico, non si può mai stare tranquilli. È vero che il Governo ha messo su degli incentivi per le aziende in modo da evitare licenziamenti ed aumentare le assunzioni.
Tuttavia, le stesse sembrano molto, ma molto restie a farlo. L’incertezza economica a livello globale è palpabile anche a causa dei conflitti che stanno martoriando una porzione di territorio enorme. Ecco perché abbiamo voluto iniziare questo articolo con un assunto che, a parer nostro, risulta essere insindacabile.
Si, avete ragione, il lavoro è un diritto sancito dalla Costituzione, ma nella realtà non è affatto così. Molto spesso, infatti, anche per raggiunti limiti di età, si resta fuori, tagliati dal mondo del lavoro. Le aziende cercano solo giovani e qui arriva un altro controsenso. Li vogliono giovani, ma com un bagaglio di esperienza che, a volte, deve essere almeno di 5 anni.
Per non parlare, poi, dei licenziamenti in tronco. Spesso capita che, per ragioni puramente numeriche, molto cittadini sono costretti, dopo anni di lavoro, a restare a casa senza più uno stipendio. In alcuni casi, il licenziamento è legittimo perché il periodo di comporto relativo alla malattia, contenuto nel Contratto Collettivo di settore è finito. Tuttavia per tanti furbetti che restano a casa con la scusa di essere malattia, ce ne sono tanti che sono costretti a stare nel letto, ma perdono comunque il lavoro. Ora la Cassazione e scesa in campo per dare loro una mano.
Stop ai licenziamenti per malattia: ecco la Cassazione
Molto spesso, i lavoratori sono costretti a prendersi dei giorni di malattia per problemi di salute reali. Questi sono da identificare dalla semplice influenza fino a causa molto, ma molto più gravi che li pongono anche in una condizione in cui non sanno se riusciranno a guarire. In quest’ultimo caso, vengono richiesti molti giorni di malattia. Ci si assenta anche per mesi dal proprio posto di lavoro.
Purtroppo, la Legge impone che, scaduti i giorni di comporto, il lavoratore debba essere licenziato. Ebbene sì, avete capito benissimo. Per fortuna, però, ecco che la Cassazione ha stabilito qualcosa di epocale. Oseremmo dire che la decisione appena presa sia storica. In maniera sottile, poi, ha dato anche un consiglio a tutti su come muoversi in questi casi.

Malattia: così non ti licenziano più
In precedenza, abbiamo parlato di periodo di comporto. Questo altro non è che un periodo in cui ci si assenta da lavoro a causa di una malattia o di un infortunio, durante il quale non è previsto licenziamento. Questo varia a seconda del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro che è stato sottoscritto dal settore di riferimento.
Tuttavia, secondo la Cassazione, anche finito il periodo di comporto, non si può essere licenziati. Ebbene sì, avete capito benissimo. Basterà utilizzare un piccolissimo escamotage consentito anche dalla Legge. Basterà tramutare la motivazione della propria assenza dal lavoro. In che modo? È molto, ma molto semplice: chiedete di metterci in ferie!